Valutazione medico-legale della vertigine

Valutazione medico-legale della vertigine


In alcuni soggetti le crisi vertiginose sono molto ravvicinate, talvolta con cadenza settimanale o anche più frequente.

Ciò comporta l’impossibilità assoluta a svolgere qualsiasi attività e rende ancora più evidente la necessità di intervenire a livello farmacologico e/o chirurgico per alleviare la sintomatologia.

Lo studio medico del Dr. Raponi Giorgio a Milano offre una valutazione medico-legale della vertigine per ottenere l’invalidità civile nei casi più gravi.

Il soggetto ha l’obbligo di produrre la documentazione sanitaria alla commissione medico-legale per l’accertamento degli stati d’invalidità.

Il caso dei danni vestibolari è comunque da valutare con attenzione, tenendo conto che i disturbi dei soggetti non sono sempre direttamente proporzionati ai reperti clinici poiché la percezione del sintomo varia in rapporto a caratteristiche individuali che comprendono fattori fisici (età, integrità degli apparati), psichici (ansia) e costituzionali (variabilità interindividuale).

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La valutazione dei danni vestibolari


L’attuale quadro normativo nel caso di soggetti affetti da sindrome di Ménière si basa su una valutazione medico-legale che faccia perno non solo sulle diverse manifestazioni sintomatologiche tipiche della malattia ma anche sulle eventuali comorbilità.

Per quanto concerne i disturbi vestibolari, per un esatto inquadramento valutativo occorre basarsi su:

 

  • una anamnesi esaustiva e attenta che evidenzi la sintomatologia vertiginosa soggettiva (frequenza degli episodi vertiginosi, durata degli episodi eccetera);
  • i risultati dei test labirintici e la relativa risposta del soggetto alla terapia.

 

Le voci previste per l’apparato vestibolare devono essere utilizzate sia per la valutazione delle manifestazioni vertiginose delle fasi acute sia per la valutazione dei disturbi cronici.

I punti di invalidità


Alla luce delle attuali conoscenze sulla malattia di Ménière è da ritenere che la voce tabellare di riferimento per la valutazione di questa malattia sia la 4107 (31%-40%).

Per quanto concerne infine l’ipoacusia, dato che la sua gravità è spesso variabile sarà opportuno che in sede di valutazione medico-legale il paziente presenti almeno tre diversi esami audiometrici eseguiti a una distanza di 3-4 mesi uno dall’altro.

Il punteggio complessivo di invalidità sarà calcolato sulla base di un rapporto di concorrenza tra deficit uditivo e disturbo vertiginoso, mentre tutte le altre comorbilità verranno valutate con un rapporto di coesistenza, in particolare la patologia di tipo ansioso-depressivo che spesso insorge in questi pazienti.


La legge 104 stabilisce per questo quadro patologico la condizione di handicap in situazione di gravità e lega a tale criterio valutativo una serie di provvedimenti specifici e in particolare lo stato di gravità dell’handicap.

Lo stato di gravità può divergere anche profondamente dal giudizio di invalidità civile e in particolare dal diritto all’indennità di accompagnamento, indicando che le lesioni che determinano una invalidità non totale possono determinare invece una grave disabilità.

Per una più chiara definizione del concetto di gravità, infine, l’articolo 9 specifica che il servizio di aiuto personale è destinato ai soggetti in temporanea o permanente grave limitazione dell’autonomia personale, non superabile attraverso la fornitura di sussidi tecnici, informatici, protesi o altre forme di sostegno rivolte a facilitare l’autosufficienza e le possibilità di integrazione nella società.

In aggiunta a tutto ciò, le attuali normative a livello assicurativo nel caso di infortunio stradale prevedono attualmente l’uso di esami strumentali per la valutazione medico-legale.

Tra questi esami rientra la stabilometria computerizzata, che è possibile eseguire presso lo studio del Dr. Raponi a Milano.

Per maggiori informazioni chiamate il +39 335 5473364
Se avete bisogno di ottenere l’invalidità civile per crisi vertiginose scriveteci
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