Vertigini post traumatiche

Cure per il deficit uditivo post-traumatico


 I disturbi dell’equilibrio che si presentano a seguito di un evento traumatico presentano problematiche valutative, sia a livello di diagnosi che per quanto riguarda le terapie di cura: infatti questo tipo di affezioni sono molto più difficili da affrontare e risolvere rispetto ad esempio a un deficit uditivo post-traumatico.

Quest’ultimo infatti è facilmente quantificabile a livello clinico, grazie a parametri audiometrici e a tabelle specifiche, in base alle quali il medico valuterà l’entità del danno.

 Per quanto riguarda invece i danni derivati da disturbi dell’equilibrio secondari a un trauma, non si ha la stessa capacità di stima, in quanto non sempre è presente una chiara correlazione tra la sintomatologia vestibolare avvertita dal paziente e il riscontro fattuale di una lesione dell’apparato uditivo. 

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Altre tipologie di traumi e patologie che comportano un deficit uditivo post-traumatico


Nella concussione o soccussione labirintica, tra i vari tipi di deficit uditivo post-traumatico vi è invece la disfunzione transitoria vestibolo-cocleare senza substrato anatomo-patologico, che comporta instabilità e acufeni della durata di due o tre mesi, oltre che la sua evoluzione possibile in una VPP.

Nella perdita acuta della funzione cocleo-vestibolare la sintomatologia tipica è:

 

  • ipoacusia neurosensoriale sulle frequenze acute, talora pantonale fino all’anacusia
  • grande crisi di vertigine rotatoria dopo trauma, con durata media di 48-72 ore con ny spontaneo-posizionale diretto verso il lato sano
  • risoluzione progressiva nelle settimane successive per l’instaurarsi di compenso (lento nei politraumatizzati e nel post-coma)

 

Nell’idrope endolinfatica post- traumatica infine il trauma determina l’ostruzione delle vie del circolo endolinfatico e non esiste correlazione epidemiologica tra pregresso trauma e malattia di Ménière.

Vertigine da trauma del SNC 


Gli effetti maggiori ed immediati di un trauma cranico che interessi anche le strutture assiali vi sono segni di sofferenza generalizzata e focale neurologica, in cui i disturbi vertiginoso-posturali perdono di rilevanza. 

Circa il 60% dei pazienti che hanno subito un trauma cranico lamenta una sindrome post-commotiva con una durata massima di 2 mesi.

I sintomi ricorrenti sono:

 

  • sensazioni di disequilibrio con impressione di caduta dopo movimenti bruschi del capo
  • nausea
  • acufeni
  • cefalea spesso a casco con predominanza posteriore
  • astenia psicofisica
  • turbe di concentrazione e del sonno
  • sindrome post-commotiva maggiore

 

Oltre ai sintomi precedenti vi possono essere deficit motori o sensitivi, e possibilità di comparsa di crisi epilettiche. 

Nei grandi traumatizzali cranici, in stato comatoso, l’uso della stimolazione termica dei labirinti può fornire informazioni sullo stato di sofferenza delle strutture del tronco encefalico.

Tipologie di traumi che causano un eventuale deficit uditivo post-traumatico


Tra le tipologie di danni che possono causare un deficit uditivo post-traumatico rientrano in primis i traumi cranio-cervicali, che presentano lesioni complesse, con il coinvolgimento di diversi organi e apparati. 
Il tipo di lesioni che compaiono a seguito di tali traumi comprendono:

 

  • contusioni
  • lacerazioni
  • emorragie
  • edemi
  • erniazioni
  • distacco di otoliti
  • idrope endolinfatica
  • contraccolpi vari

 

Altri danni che portano al deficit uditivo post-traumatico sono le lesioni all’orecchio medio, in cui vi può essere una frattura a carico della regione delle finestre. 

I sintomi più frequenti sono le vertigini, spesso atipiche per la modalità d’insorgenza, e fattori scatenanti associati a:

 

  • ipoacusia trasmissiva o mista
  • otalgia
  • otorragia
  • acufeni
  • paralisi del nervo facciale
  • otoliquorrea

 

Nei casi di traumi dell’ orecchio medio si riscontra inoltre con frequenza la presenza di una fistola perilinfatica, che è particolarmente riscontrabile in caso di:

 

  • anamnesi patologica remota, in caso di trauma datato, e positiva per infezioni meningee ricorrenti
  • vertigini parossistiche causate da brusche variazioni pressorie o da rumori intensi;
  • vertigini posizionali non parossistiche persistenti per tutto il tempo in cui si mantiene la posizione

Colpo di frusta


Il dolore cervicale è il sintomo più comune, ed è accompagnato da disturbi visivi, sintomi uditivi, e infine da disturbi vertiginoso posturali. 

Circa l’80% dei colpi di frusta è seguito da vertigine, che insorge entro 24 ore nel 68% dei casi.

I pazienti che guariscono prima sono quelli che restano meno a riposo, che tengono meno il collare, che sono meglio predisposti e che hanno una minore aspettativa di rimborso.

Vertigine post-traumatica e stress disorder


Questo tipo di trauma è in sostanza una reazione psicologica grave a seguito di eventi traumatici di natura psicofisica, che causa a sua volta una reazione psicologica caratterizzata da ansia e/o depressione. 

Esistono tre tipologie di sintomi:

  • sintomi intrusivi, ossia il ricordo vivido dell’evento traumatico in presenza di elementi che possono riallacciarsi al trauma stesso
  • sintomi da svuotamento, che compaiono quando il paziente si ritira rispetto all’ambiente
  • sintomi che riguardano lo stato di veglia (arousal symptoms) con costante stato di guardia
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